i Giovedì del Design n.221 · ciclo: Pagine di Design
Andrea Branzi. Una generazione esagerata.

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Andrea Branzi, Una Generazione Esagerata. Dai radical italiani alla crisi della globalizzazione.
Con un’appendice di testi di riferimento dal radical ad oggi a cura di Francesca Balena Arista, Baldini&Castoldi Editore, 2014
«L’Italia è l’unico paese europeo che non ha mai fatto una rivoluzione: per questo motivo ha maturato una grande abilità nell’arte di gestire le proprie contraddizioni, senza risolverle mai completamente: così la categoria dell’esagerazione è diventata una strategia utile a dilatare, senza mai arrivare al punto di rottura, la convivenza conflittuale tra le parti sociali, tra la propria storia e il proprio presente.»
Inizia così il nuovo lavoro di Andrea Branzi, il racconto di un’intera generazione di esagerati formatasi durante gli anni Sessanta, con un mondo schiacciato tra la Guerra Fredda e il Miracolo Economico. Una piccola minoranza prese il nome di radical, iniziando a usare il conflitto non in chiave ideologica ma come tema figurativo: descrivendone gli effetti sulla cultura del progetto, Branzi giunge infine a una nuova definizione di progetto contemporaneo, spazio attivo e complesso che ci connette al mondo esterno.

Andrea Branzi, architetto e designer, nato e laureato a Firenze, vive e lavora a Milano.
Protagonista del movimento Radical e del Nuovo Design Italiano, cofondatore nel 1982 di Domus Academy, prima scuola internazionale di design post-industriale, docente al Politecnico di Milano, è stato curatore scientifico del Design Museum della Triennale di Milano. Laurea Honoris Causa in Disegno Industriale all’Università La Sapienza di Roma (2008), è autore di numerosi saggi: La Casa Calda, Esperienze del Nuovo Design Italiano (1984), Formes des Metropoles, Nouveaux Design en Europe (1991); La crisi della qualità (1997); Modernità debole e diffusa, il mondo del progetto all’inizio del XXI secolo (2006); Il design italiano 1964-2000 (2008); Introduzione al design italiano (2008), Ritratti e Autoritratti di design (2010).